tempo di lettura: 2 min.
livello di preparazione richiesto: ★☆☆☆☆
“da zero a trentamila” pose le prime fondamenta relazionali all’interno di un dialogo socratico tra colleghi in una domenica uggiosa dove stavo tenendo uno dei miei seminari di business a numero chiuso. il postulato veniva introdotto per mezzo della congiunzione subordinativa condizionale “se” rimettendo ai partecipanti la facoltà di investigarne le ipotesi che ne ammettessero o confutassero la validità.
“supponiamo che io voglia guadagnare trentamila euro al mese, che cosa dovrei fare per raggiungere questa cifra?”
inizio sempre con una domanda i miei seminari. non credo nell’impalcato sciatto dei convenevoli. scendo subito sulla verticale dell’argomento ripartendo dal punto zero anche io. verbalizzare la domanda ad alta voce e processarla al mio reticolo metacognitivo mi offre l’opportunità di validare la struttura epistemologica della dimostrazione e di accrescere la struttura semantica della tesi grazie all’interazione con i colleghi, architetti liberi professionisti, venuti da ogni dove dell’Italia per ascoltarmi e portarci a casa ognuno qualcosa di più prezioso rispetto al giorno della partenza.
lanciata la sassata, lascio scendere attimi di silenzio. talvolta passeggiando per la sala. altre volte rincalzando con una nuova domanda di rinforzo. non esiste alcuna scrittura di scena. osservo solamente affidando alla sinergia delle presenze di costruire un tempo aion di abbandono della volontà. quella volta restai immobile in piedi ad osservare il mio uditorio. nonostante la famigliarità con alcuni dei presenti in sala, seppur a fronte di un percorso di business mentoring che mi attribuisce la responsabilità di seguirli crescendo insieme, gli sguardi si incrociarono imbarazzati. alcuni fissarono il pavimento. altri, soprattutto le donne in sala – in massima parte sempre più acute dei maschietti – socchiusero gli occhi come per scrutare più a fondo.
“da zero a trentamila” parla di questo viaggio che ho deciso di riportare in questo quaderno di ArchitettoClub per condividerlo con te racchiudendo quanto ho compreso in tutti questi anni da architetto, imprenditore e investitore. la mia peculiarità infatti è questa. infatti grazie a libri, tra cui il più recente di Emilie Wapnick, ho imparato ad accettare negli anni la mia natura di soggetto multipotenziale che, in taluni giorni, mostra il suo lato di malefica maledizione. le mie giornate, dopo il mio personale miracle morning, iniziano dallo studio per poi passare all’attività professionale, per seguire, a seconda dei giorni, i miei 10 progetti imprenditoriali – tra cui ArchitettoClub – monitorando durante la giornata le mie operazioni di investimento. per le persone come me, ogni giorno è un dono divino, per poter esprimersi all’interno del proprio flusso.
al contempo se ritieni che non sia possibile guadagnare 30000 euro al mese sappi che – citando Millionaire Fastlane – “your reality doesn’t change mine”. sei tu e solamente tu a discernere cosa sia possibile da cosa non lo sia. sei tu l’unica persona a definire i tuoi limiti. dopotutto “che tu creda di farcela o di non farcela avrai comunque ragione”. non viene attribuita proprio a Henry Ford questa frase? in ogni caso la tua realtà non cambia la mia e per di più le tue opinioni non mi interessano se non sono sostenute da una struttura epistemologica. se il tuo argomentare è imperniato su una logica soggettiva, ciò che nella gnoseologia greca è definita come doxa, ti suggerisco ben più amene delizie che non la lettura di questo quaderno. non può esserci confronto. non può esserci dialogo senza interrogazioni. “Non c’è bisogno di essere d’accordo con Baudelaire: o si è Baudelaire… non si può essere d’accordo” direbbe Carmelo Bene in una memorabile puntata del Maurizio Costanzo Show del 1994.
infine un discaimer necessario che approfondiremo in seguito. perchè vuoi guadagnare 30000 euro al mese? citando Jay Shetty in Pensa come un monaco «Vorresti poterlo fare, o vorresti poter imparare a farlo?». ovvero, scomodando Aristotele, sei causa efficiente o causa finale? spingi o sei spinto verso un obiettivo? se sei interessato al risultato, allora fermati qui. se ciò che ti interessa è il processo, allora prosegui la lettura. iniziamo questo viaggio insieme.
[Inserisci un commento per continuare a leggere. In relazione all’interesse renderò nuovamente disponibile questo quaderno di appunti avvisandoti personalmente]
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Splendido Articolo! Posso essere contatto per saperne di più?
Interessante